salta l’accordo sulla Sanità
6 febbraio 2009 at 00:57 Lascia un commento
Rottura nella maggioranza salta l’accordo sulla Sanità
Strappo Pdl-Udc: Russo e Mpa non firmano l’intesa sul ddl di riforma
di LILLO MICELI
L’ipotesi. Il piano prevedeva che alle 14 Aziende (5 Palermo, 5 Catania e 4 Messina) si sarebbero aggiunte le 6 aziende sanitarie territoriali delle rimanenti province
L’accordo sulla riorganizzazione del sistema sanitario non è stato raggiunto. Il lungo vertice tra l’assessore alla Sanità, Massimo Russo, e i capigruppo del Pdl e dell’Udc, Rudy Maira e Innocenzo Leontini, non ha sortito l’effetto sperato. In politica, ovviamente, non si finisce mai di mediare . C’è tempo fino a martedì della prossima settimana, giorno in cui è stata riconvocata la commissione Sanità. Così Udc e Pdl, alle 22,20, hanno annunciato la rottura: «L’accordo sul sistema sanitario era possibile: alle 14 Aziende (5 Palermo, 5 Catania e 4 Messina) si sarebbero aggiunte le 6 aziende sanitarie territoriali delle rimanenti province (1 per provincia, secondo il modello Russo). Alle reiterate richieste delle delegazioni Pdl e Udc di siglare l’accordo, l’assessore Russo e la delegazione Mpa hanno opposto un definitivo e formale rifiuto, finalizzato a rimodificare tali contenuti o a verificare l’evoluzione dell’atmosfera politica». E hanno aggiunto Maira e Leontini«Per le delegazioni del Pdl e dell’Udc, si tratta di un diniego che riporta i due partiti a ritenersi ancorati alle soluzioni contenute nel proprio ddl. Alla fretta dei giorni scorsi si è sostituita una incomprensibile posizione finalizzata ad ulteriori pause di riflessione, che hanno dimostrato che nella volontà odierna dell’assessore e della delegazione Mpa è prevalso un disconoscimento dell’accordo anticipato, sia nei suoi contenuti tecnici che nel suo significato politico». La nota è stata firmata anche dai deputati Pdl e Udc: Limoli, Dina, Cascio, Buzzanca Formica, Falcone, Mancuso e Ragusa L’assessore Russo, da parte sua, avrebbe confermato la volontà di dare vita a20 Aziende, ma ha rilevato anche la criticità tecnica legata alla richiesta di creare un’azienda ospedaliera in più rispettivamente a Palermo, Catania e Messina. La controproposta sarebbe stata di sdoppiare le Asl a Palermo e Catania: una per l’assistenza medica dell’aria metropolitana; l’altra, per il resto del territorio compresi gli ospedali della provincia. Fermo restando, Policlinici e Aziende di alta specializzazione. Il sistema comunque avrebbe sempre 20 Aziende. In questo modo si sarebbe frenate anche le proteste dei deputati delle province minori che hanno protestato contro l’accorpamento di Asl e ospedali nei loro territori. E’ evidente che la questione è ora solo politica. «E’ apprezzabile – ha detto il capogruppo dell’Mpa, Lino Leanza – il lavoro che è stato svolto, così come la volontà di trovare l’accordo. Ci insospettisce il fatto che si riesca a raggiungere gli accordi solo in sede politica e non in commissione. Sono certo che martedì, in commissione, andremo avanti speditamente.
da “La Sicilia” giovedi’ 5 febbraio
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