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Patto per la salute: la posizione delle Regioni del Mezzogiorno

da sudnews

http://www.sudnews.it/notizia/34993.html

Di seguito, il documento approvato dalle Regioni del Mezzogiorno sul Patto della Salute, dopo la riunione che si è tenuta oggi presso la sede della Regione Puglia a Roma. Il documento è stato firmato dagli assessori alla Sanità di Puglia, Sicilia, Campania, Sardegna, Calabria, Molise e Basilicata.

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Se si interpreta il processo di attuazione del federalismo, avviato dalla modifica del titolo V della Costituzione, come un necessario percorso di modernizzazione del paese, non si può non considerare la necessità di un impegno comune delle regioni per la realizzazione di un programma che garantisca la tenuta dei sistemi territoriali, quale condizione imprescindibile per lo sviluppo complessivo del paese. Il sistema sanitario nazionale è considerato tra i migliori nel panorama internazionale per il suo carattere universalistico e solidale nonché per la sua equità; valori questi che si concretizzano nel modello organizzativo con il quale le regioni assicurano una funzione assistenziale che coniuga la autonomia decisionale delle stesse con l’affermazione della unicità del servizio sanitario nazionale.
In questo contesto va rilevato, senza alcuna ipocrisia, che il sistema sanitario nazionale è tuttavia fortemente caratterizzato dalla divaricazione strutturale nord-sud, fenomeno questo comune a tutti gli altri settori della vita sociale e maturata all’interno del processo storico del paese. Non vi è dubbio, quindi, che per difendere il diritto alla tutela della salute di tutti i cittadini, sancito dalla costituzione, e per garantire l’unicità del sistema sanitario sia necessario attuare scelte politiche che, in linea con quanto più volte sottolineato dal Presidente della Repubblica sulla necessità di colmare il divario Nord – Sud, favoriscano un progressivo adeguamento dei sistemi sanitari del mezzogiorno rispetto a quelli in esercizio nelle aree più sviluppate del paese.
A questo proposito va detto che la rete di offerta dei servizi sanitari delle regioni settentrionali si è andata consolidando nel tempo grazie a scelte di riorganizzazione e ammodernamento tempestive ed appropriate realizzate attraverso opportuni investimenti. Negli ultimi anni gli elementi utilizzati ai fini del riparto del fondo sanitario nazionale, che hanno disatteso gli stessi principi previsti dal legislatore con la Legge 662/96, non hanno aiutato a ridurre il gap ma anzi hanno determinato un progressivo allargamento della forbice nord-sud. La lettura dei bisogni sanitari, infatti, è stata fatta quasi esclusivamente sulla rilevazione della popolazione pesata per età misconoscendo il fondamentale rilievo degli altri indici che misurano l’accesso ai servizi sanitari in ragione di valutazioni di ordine socio economico.
Quest’ultimo criterio giustifica la più alta richiesta di prestazioni in quelle aree del paese che soffrono condizioni di indubbio disagio socio-economico. L’altro criterio che deve trovare piena applicazione fa riferimento alla necessità di garantire la piena funzionalità del sistema in tutte quelle condizioni di scarsa crescita o addirittura di decremento della popolazione, che rischiano di compromettere la sostenibilità del sistema regionale e parallelamente la tenuta complessiva del sistema sanitario nazionale. La correzione dei criteri di finanziamento del sistema sanitario delle regioni meridionali non solo rappresenta l’adempimento di un dovere di solidarietà, ma costituisce un comune obiettivo cui deve tendere l’intero sistema sanitario del Paese sia dal punto di vista dell’efficienza che della efficacia. E’ interesse comune, quindi, trovare un’ intesa per sostenere il percorso necessario a alla sua realizzazione. D’altro canto, la stessa Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome nel documento approvato il 23 ottobre 2009 ha posto l’accento sulla necessità di riequilibrare la capacità di fornire servizi di eguale qualità ed efficacia su tutto il territorio nazionale e di dare certezza di risorse per il SSN su un arco pluriennale, in attesa della entrata in vigore del federalismo fiscale di cui alla legge 42 del 2009.
La volontà di aderire al Patto della Salute 2010-2012 da parte delle regioni del mezzogiorno, pur in presenza di alcuni elementi penalizzanti, costituisce un atto di responsabilità nel contesto di un progressivo adeguamento alla architettura di uno stato federale che contemperi le esigenze di ammodernamento del Sistema Sanitario Nazionale (al quale contribuiscono tutti i Sistema Sanitari Regionali) con la equità dell’accesso e il valore dell’universalismo del modello organizzativo. Tale adesione va tuttavia correttamente connessa alla individuazione di un meccanismo di riparto che tenga conto della necessità di assicurare appropriate risorse finanziarie in grado da una parte di soddisfare i bisogni di salute espressi dalla popolazione e dall’altra di sostenere i sistemi regionali nella loro conformazione strutturale e organizzativa. Si tratta, in vero, di garantire a ciascun cittadino il diritto alla parità delle prestazioni.
A tal fine, le regioni del mezzogiorno valutano ineludibile la considerazione che per la realizzazione degli obiettivi citati è necessario adottare criteri che tengano conto: 1) che nel riparto finanziario del Fondo Sanitario Nazionale si introducano criteri che implicano una allocazione delle risorse più equa e solidale; 2) che per i fenomeni di disagio socio-economico si concordino parametri di aggiustamento indispensabili per assicurare il corretto finanziamento dei relativi sistemi regionali; 3) che siano riconosciute modalità di riequilibrio per le situazioni che presentino diseconomie di scala. In un momento di forti cambiamenti ordinamentali e di continua evoluzione del contesto sociale, peraltro caratterizzato da una congiuntura economica che presenta oggettive criticità, appare responsabile da parte di tutti condividere un percorso solidale e sostenibile.
Firmato gli Assessori alla Sanità: Tommaso Fiore Regione Puglia Massimo Russo Regione Sicilia Mario Santangelo Regione Campania Antonio Angelo Liori Regione Sardegna Domenico Cersosimo Regione Calabria Nicola Passarelli Regione Molise Antonio Potenza Regione Basilicata

03/12/2009

3 dicembre 2009 at 13:14 Lascia un commento