Archive for marzo, 2009

Alleanza AIFA-Medicina generale: alcuni farmaci oggi d’impiego esclusivamente ospedaliero verranno spostati sul territorio

Dal Giornale del medico (in distribuzione dal 6 Aprile 2009)

Rasi: ecco la collaborazione che chiedo ai medici di Mg

di Alessandro Santoro

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Guido Rasi, direttore generale dell’Aifa

L’alleanza con la Mg è pronta per essere siglata. E un anticipo potrebbe già arrivare dal cosiddetto decreto sugli extrasconti, con il quale potrebbero essere spostate sul territorio alcune classi di farmaci oggi d’impiego esclusivamente ospedaliero. Ad annunciarlo il direttore generale dell’Aifa, Guido Rasi, che in un’intervista al GdMonline ribadisce il progetto di un’intesa strategica con la medicina di famiglia e anticipa le mosse dell’Agenzia.

Professor Rasi, i dati sulla spesa 2008 dicono che la farmaceutica convenzionata rispetta il tetto, l’ospedaliera invece no. Perché?
Verrebbe da dire che la spesa ospedaliera sfonda perché non ha un’Aifa. Battute a parte è vero, la territoriale tiene molto bene grazie anche all’Agenzia: la frenata verificatasi negli ultimi mesi dell’anno si spiega anche con le negoziazioni che abbiamo concluso sui prezzi dei generici più recenti, dove sono stati ottenuti sconti del 50-60% anticipando i tagli ai prezzi che arriveranno con il decreto sugli extrasconti. Quanto all’ospedaliera, lo sfondamento è determinato per più di un terzo dai farmaci innovativi e per la restante parte da un mix di sprechi e sottovalutazione del budget di spesa.

Quindi?
Quindi sarà necessario risolvere lo squilibrio. A tal fine ci aspettiamo che nel decreto sugli extrasconti venga sancita la riallocazione sul territorio di alcuni farmaci d’uso ospedaliero. Nella stessa ottica, poi, abbiamo già affidato a un gruppo di lavoro la revisione delle Note e dei Piani terapeutici, per i quali puntiamo a una semplificazione improntata esclusivamente alla sicurezza: l’appropriatezza viene misurata in relazione alla presenza di rischi potenziali nell’impiego.

I medici di famiglia chiedono di essere corresponsabilizzati nella gestione del bene farmaco…
Confermo l’intenzione di aspettarmi molto da loro. Innanzitutto nella ricerca traslazionale: nessuno studio clinico potrà mai reclutare un numero di pazienti tale da dare la massima garanzia, l’unica certezza in fatto di impiego sicuro di un farmaco può arrivare dall’osservazione sul territorio, quindi dal medico di Mg. Si può costruire un sistema che preveda l’uso precoce dei farmaci di nuova registrazione da parte di una punta avanzata di Mmg, in modo da valutare se e a quali condizioni passare poi all’impiego esteso.

A novembre, nel suo intervento al Congresso nazionale della Simg, aveva anticipato l’intenzione di incrementare la presenza dei medici di Mg nell’Aifa…
Confermo, se vogliamo che vestano i panni dello sperimentatore “traslazionale”, dobbiamo fare in modo che i Mmg siano nell’Agenzia. La mia idea è quella di dare rappresentanza alla Mg in tutte le posizioni strategiche, dal Comitato prezzi alla Cts – dove un medico di famiglia c’è già – alla Commissione ricerca.

 31 Marzo 2009

http://www.gdmonline.it

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31 marzo 2009 at 12:15 Lascia un commento

«La nuova Sanità: trasparenza e legalità»

L’assessore e il segretario regionale del Mpa presentano la «rivoluzione» appena approvata 

http://giornale.lasicilia.it/giornale/2803/CT2803/IFATTI/MO08/navipdf.html

Russo: «Obiettivo servizi efficienti». Leanza: «Sintesi in un modello originale»  «Ora dovremo sciogliere 29 aziende e crearne 17 nuove nel segno della professionalità dei manager da nominare»

ROSSELLA JANNELLO

CATANIA. Il politico e il tecnico, l’analisi attenta e la passione irruente. L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, e il segretario regionale del Mpa, Lino Leanza, hanno illustrato ieri, nel corso di una conferenza stampa, i dettagli della nuova legge di riforma del sistema sanitario siciliano approvata dall’Ars. Una riforma – chiosa Russo – che a molti sembrava una «missione impossibile».

leanzaEppure… «Eppure siamo arrivati alla riforma – dice Leanza – e ci siamo arrivati molto bene: nessun compromesso al ribasso, ma una sintesi straordinaria per una riforma che può diventare il fiore all’occhiello della Regione Sicilia». «Non solo – aggiunge – abbiamo applicato il Piano di rientro che porteremo a Roma il 2 aprile, ma abbiamo fatto una legge di riforma della Sanità che io chiamo “legge di tutte le leggi”. Sono stati mesi di grande scontro – aggiunge il segretario del Mpa – di aspre battaglie fino a una sintesi intelligente in un modello siciliano originale che, per esempio ha anche una norma contro i medici-spia, per dare un segnale netto alla Lega e alla norma anti immigrati. Debbo dare atto alla maggioranza che, quando abbiamo parlato di problemi veri, si è ricompattata, così come dobbiamo dare atto al Pd di avere collaborato alla stesura della legge. Anche se – si rammarica – è poi giunto un voto contrario mentre sarebbe stato meglio, in nome della politica della qualità, una astensione dal voto». Leanza ha anche ricordato il «caso Caltagirone » sul quale – dice – si stava rischiando di fare «la legge del campanile, se non ci fosse stato il determinante intervento del presidente della Regione Lombardo. Anche se – promette Leanza – il Calatino non resterà fuori dal meccanismo della Sanità d’eccellenza». 

russo-e-lombardoTocca all’assessore Russo «uomo libero, metà magistrato metà medico», come lo presenta il segretario regionale del Mpa, entrare nel merito dei meccanismo della legge. «Da oggi – esordisce l’assessore – comincia la seconda fase: abbiamo preparato gli strumenti, ora si lavora». «Abbiamo fatto questa riforma – spiega Russo, parlando del provvedimento già oggetto di interesse da parte di università e osservatori – soprattutto per dare ai cittadini dei servizi efficienti e una buona Sanità. Siamo davanti a una imponente riconversione industriale: in pochi mesi dovremo sciogliere 29 aziende e crearne 17 nuove, dovremo incidere sulle abitudini del cittadino e degli operatori. Tutto ciò sarà possibile solo se saremo in grado di piazzare gli uomini giusti nei posti giusti: manager più che bravi e al di sopra di ogni sospetto di appartenenza, medici di grande professionalità che devono raggiungere le posizioni professionali apicali solo per i meriti acquisiti sul campo e non certo per la vicinanza con questo o quell’altro politico. E sogno di riportare in Sicilia tutte quelle professionalità che hanno scelto di emigrare e che fuori dall’isola si sono imposti con la loro professionalità». Tre le «metastasi del sistema», come le chiama Russo e sulle quali ha lavorato in questi mesi: l’eccessiva ospedalizzazione, la presenza di troppe aziende come non accade in nessuna altra parte d’Italia, i troppi «viaggi della Sanità». Da qui una programmazione che vede destinato il 65% delle risorse alle funzioni territoriali (contro il 49% di prima) e il rimanente 45% alle funzioni ospedaliere. Così come cambierà l’organizzazione del sistema «per garantire uniformemente a tutti la stessa assistenza sanitaria nell’isola », superando la logica dei Poli di attrazione Palermo e Catania. Come? Con i distretti ospedalieri – 20 in tutto – all’interno dei quali si diversificheranno i servizi offerti. «Con un grande rispetto per l’autonomia territoriale – sottolinea Russo – in base alle esigenze del territorio ». «Questo è il modello di legge che è stato approvato – conclude –. Ma perché il sistema vada a regime ci sarà bisogno di tempo. Ci saranno disagi che potranno essere superati e sopportati solo se sarà chiaro l’obiettivo finale: una riforma trasparente e nel segno della legalità».

 

 

28 marzo 2009 at 18:54 Lascia un commento

Schema Riforma

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28 marzo 2009 at 18:45 Lascia un commento

FATTA LA RIFORMA SI ATTENDONO ORA I DECRETI ATTUATIVI DELL’ASSESSORE RUSSO

Il nuovo piano sanitario ricompatta governo e Parlamento

GIOVANNI CIANCIMINO

http://giornale.lasicilia.it/giornale/2703/CT2703/ILFATTO/MO07/navipdf.html

PALERMO. La riforma sanitaria è fatta. Ma, al di là del merito, la saldatura del deficit di regole nei rapporti tra governo e Ars è il tracciato di un nuovo percorso? La lettura dei risvolti politici, sia nell’opposizione che nella maggioranza, sembrano raffreddare gli entusiasmi. Troppa politica viziata da ideologia. Tra il «si» e il «no» c’è di mezzo il «ni». Perché il Pd, che pure vanta di avere dato un contributo qualificante alla riforma, ha votato contro? L’interrogativo ha fatto capolino ancora ieri. Dalle parole del capogruppo Pd Cracolici emerge che quel «no» sofferto sia stato dettato fuori dal Palazzo per motivi politici: «Mi pare di poter dire che se la legge è uscita dall’Aula con 17 aziende, se siamo arrivati a questo modello, se Russo ha potuto celebrare con euforia l’approvazione di questa riforma, se Russo continua a fare l’assessore questo è anche merito del Pd che ha tenuto la barra ferma contro quelli che volevano che tutto cambiasse per non cambiare nulla. Questa legge non è tutto quello che noi avremmo voluto che fosse». Ma «durante l’esame di questa riforma abbiamo dimostrato cosa significhi essere opposizione riformista». Cioè, opposizione non ideologica che, però, contrasta con un «no» dalle evidenti sembianze ideologiche più che riformiste. Anche De Benedictis (esperto sanità del Pd), conferma: «Abbiamo inserito elementi di qualificazione soprattutto nella scelta degli uomini. La nomina dei direttori generali deve seguire a una ricognizione dei requisiti da pubblicare sul web, quindi nomina non più fiduciaria e basata su rapporti interpersonali. Attendiamo l’assessore al varco sulla nomina dei direttori e sull’emanazione dei decreti attuativi». Per completezza va detto che con un emendamento di Pogliese (Pdl) è stata fissata la possibilità di riconferma dei manager solo per una volta nella stessa azienda. Sul fronte politico di centrodestra, i capigruppo del Pdl Leontini e dell’Udc Maira hanno rimarcato la ritrovata unità nella maggioranza, la saldatura col governo e il confronto tra esecutivo e legislativo. Sono conferme che vanno oltre la contingenza? Leontini guarda al presente con la speranza nel futuro: «Alla fine tra noi e il governo c’è stata identità di vedute e un clima di maggioranza che ha ricostituito le proprie idee comuni. Una riforma storica che risponde alle necessità dei cittadini con la riduzione della spesa e la separazione tra ospedale e territorio. Auspichiamo che questa esperienza si possa ripetere per altre riforme». Dello stesso avviso Maira: «Adesso i rapporti con l’assessore Russo sono improntati al dialogo democratico, dopo le iniziali incomprensioni. Anche i rapporti con l’Mpa si sono rasserenati. Con l’apporto del Pd si potrebbero fare grandi riforme».

28 marzo 2009 at 01:18 Lascia un commento

Sintesi della Riforma Sanitaria approvata in Sicilia:“Più salute e meno burocrazia, costi minori e migliori servizi”

http://www.loccidentale.it/articolo/in+sicilia+la+riforma+della+sanità+è+legge.0068526

di Lillo Maiolino

Visibilmente stanco, ma con l’entusiasmo che gli si legge sotto i baffi, dopo 9 mesi di estenuanti trattative che hanno messo in pericolo persino la solidità della maggioranza, il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo raccoglie (nella tarda serata di ieri) il voto favorevole dell’Assemblea regionale siciliana, che trasforma in legge la riforma della Sanità nell’Isola. Alla votazione finale erano presenti 81 deputati, 51 i sì, 28 i no: il Pd ha votato contro il ddl, nonostante abbia contribuito a redigerlo. La spiegazione di tale atteggiamento arriva dal capogruppo dei democratici a Palazzo dei Normanni Antonello Cracolici, il quale in fase di dichiarazione di voto ha spiegato come è vero che il testo della riforma contiene molti elementi voluti dal suo partito ma, ha precisato che “la ciccia della spartizione delle nomine costituisce il vero cemento della maggioranza di centrodestra alla Regione”. Ma l’ostruzionismo maggiore Lombardo lo ha avvertito in questi mesi soprattutto dentro la sua maggioranza con il tira e molla inforcato con i deputati dell’Udc – specie dopo i rapporti non più idilliaci tra l’ex governatore Totò Cuffaro e l’attuale presidente della Regione -. In pratica i centristi per mesi, insieme al Pdl, hanno contestato, fino a quasi minacciare la sfiducia al governatore, la riduzione delle aziende sanitaria dalle attuali 29 a 17, come voluto dalla riforma disegnata da Lombardo insieme all’assessore alla Sanità Massimo Russo quest’ultimo, una volta portata a casa la “pagnotta” ha commentato scomodando nientemeno che di Nick Carter: “Tutto bene quel che finisce bene e l’ultimo chiuda la porta”. Ma la porta ha rischiato di rimanere aperta anche nelle ultimissime ore, quando nel corso della maratona del dibattito in aula, poco dopo la mezzanotte del penultimo giorno, un emendamento presentato dall’onorevole catanese del Pdl Pippo Limoli a favore dell’ospedale di Caltagirone, stava quasi costringendo Lombardo e Russo a mischiare nuovamente le carte, dopo i numerosi aggiustamenti che l’ultimo testo portato in aula ha subito rispetto la bozza originaria che tanti dissapori aveva sparso tra le varie componenti politiche della stessa maggioranza di governo locale. Il clima durante le operazioni di voto, comunque, è continuato a rimanere teso. Nel corso del lungo dibattito per l’esame dei singoli articoli e degli emendamenti proposti da tutti i gruppi si sono dovute addirittura ripetere anche le votazioni a scrutinio segreto. Alla fine Lombardo ha fatto prevalere il buonsenso e, prendendo la parola ha sottolineato quanto difficile sia stata per l’assemblea trovare la quadratura del cerchio in questi lunghi mesi di incomprensioni, buttando così sulle spalle dei deputati stessi la responsabilità di una figura penosa, qualora fosse saltata ancora una volta l’armonia ritrovata sul disegno di legge. Una “mala cumparsa” si dice da queste parti che, ha precisato il presidente della Regione, “rischia di ricaderci addosso non come deputati ma come popolo” quindi, cercando di serrare le fila, ha invitato tutti a condividere la linea del governo.

Con il passaggio della riforma sanitaria l’assessore Russo parla di un risparmio di almeno 50 milioni di euro grazie alle nuove norme e risponde alle accuse dell’opposizione così: “Il numero dei direttori diminuisce – precisa l’ex magistrato voluto in giunta dal governatore per risistemare il carrozzone della Sanità siciliana – saranno 122 a fronte dei 160 di oggi. Non è un papocchio, né un compromesso al ribasso, ma una sintesi felice”. Vediamo allora in dettaglio come cambia il sistema sanitario dell’Isola a partire dal primo settembre 2009.

In primo luogo le azienda passano da 29 a 17. Nello specifico: 9 provinciali, 3 di riferimento regionale, 2 di riferimento nazionale ad alta specializzazione e 3 universitarie. Ognuna di esse sarà organizzata in distretti, in tutto 20, costituiti dall’aggregazione di alcuni nosocomi e guidati da un coordinatore amministrativo e da uno sanitario; poi deospedalizzazione e potenziamento dei servizi territoriali. Vengono pure istituiti nuovi distretti ospedalieri, potenziato il controllo territoriale, si passa alla gestione interamente pubblica del servizio di pronto soccorso 118, di fatto si conclude il rapporto con la Sise, la società “in house” della Croce Rossa che in questi anni ha gestito il servizio, con ampie garanzie del mantenimento dei posti di lavoro per i 3.200 dipendenti delle autoambulanze; il potenziamento – con nuove unità periferiche in ognuna delle province siciliane – delle 4 centrali operative già esistenti (Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta).

Occhi particolarmente attenti anche sulla qualità dei manager della aziende sanitarie, che verranno scelti in base a rigorosi criteri: via, dunque, quelli incapaci, i direttori generali decadranno automaticamente in caso di mancato raggiungimento dell’equilibrio di bilancio o degli obiettivi prefissati. La valutazione sarà a carico di un soggetto esterno (l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali o di un’altra struttura ad evidenza pubblica scelta dall’assessore) . E su questo punto si registra l’intervento di Rudy Maira, presidente del gruppo Udc a Sala d’Ercole: “Per dare azione pragmatica al buon lavoro svolto fin qui, anche su indicazioni del nostro partito, merita una citazione la norma che fissa a sei anni il limite per l’incarico di direttore generale di una stessa azienda ospedaliera. Avremo così un criterio essenziale di verifica, dopo tre anni dell’operato, del mandato manageriale e dei risultati conseguiti da ogni manager”. “Questa norma – conclude Maira – consentirà davvero di avere i migliori dirigenti alla guida delle nostre aziende”.

Capitolo cliniche private, la nuova legge sancisce la libertà di scelta del paziente tra pubblico e privato. Approvata, inoltre, la modifica delle regole per i budget assegnati alle cliniche e ai laboratori: non verranno più erogati in base alle prestazioni effettuate l’anno precedente, ma legati ai dati epidemiologici, e il tetto di spesa sarà stabilito dalla Regione d’intesa con le associazioni di categoria. Prevista una “premialità” per le strutture pubbliche e private che erogano prestazioni a pazienti non siciliani. A proposito di questo, e contrariamente alla posizione del governo nazionale, grazie ad un emendamento presentato dal presidente Lombardo e dall’assessore Russo, la Sicilia assicurerà le cure gratuite ambulatoriali ed ospedaliere anche agli extracomunitari senza obbligo di segnalazione alle autorità per il personale medico. “Abbiamo affermato il naturale principio di civiltà e solidarietà ai più bisognosi”, ha commentato Russo. Prevista infine l’istituzione dei presidi territoriali di assistenza (Pta) che attraverso il Centro unico di prenotazione (Cup) controlleranno la capillare erogazione delle prestazioni primarie, dei servizi socio sanitari integrati, di quelli a favore dei minori, delle famiglie e i servizi di salute mentale.

Cauti i sindacati, il segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava considera l’approvazione della riforma un passo importante, ma allo stesso tempo una svolta parziale e chiede presto una “riorganizzazione del sistema sanitario dell’isola con atti amministrativi e tavoli di confronto con sindacato, sindaci ed Asl”. La Cgil, per bocca di Italo Tripi, segretario generale in Sicilia, ha ricordato come “la proposta di partenza (ovvero la bozza iniziale ndr) fosse migliore del risultato finale, ma grazie all’azione del sindacato e delle forze piu’ sensibili in Parlamento si è impedito che prevalesse il solito copione del cambio tutto per non cambiare nulla e adesso bisogna vigilare affinché si evitino le solite derive clientelari che possono trovare spazio tra le maglie della legge”.

27 marzo 2009 at 15:19 Lascia un commento

Riaprire il tavolo delle convenzioni

Le trattative per il rinnovo della convenzione di medicina generale sono allo stallo. Secondo lo SMI è essenziale ripartire prima possibile

“Si convochi il tavolo, fermo ormai da tre mesi, e si ritorni al dialogo e allo spirito unitario dell’intersindacale. L’obiettivo comune è dare risposte economiche adeguate alla categoria senza aumentare i carichi di lavoro”. A chiederlo è Salvo Calì, segretario del Sindacato dei medici italiani, che ha inviato una lettera al Comitato di settore delle Regioni, alla Sisac e ai ministeri del Tesoro e del Welfare, le diverse componenti della parte pubblica coinvolte nella trattativa. Nella lettera Calì ribadisce le ragioni del no dello Smi alla preintesa firmata da alcuni sindacati a dicembre e che non ‘risponde alle esigenze della categoria’. E chiede quindi alla parte pubblica, “alla luce del dissenso manifestato non da una sparuta minoranza, ma da circa il 40% dei medici interessati (pari complessivamente a più di 18 mila medici sindacalizzati)” di “intervenire in questa vicenda, favorendo una rapida riapertura delle trattative e prendendo atto delle tante sfasature formali del preaccordo e dei troppi nodi irrisolti per i medici convenzionati, da quelli economici a quelli normativi”. Per lo Smi, infatti, per quanto riguarda il preaccordo ” a fronte di modesti adeguamenti economici – scrive Calì – si prevede una serie di improbabili obblighi: l’adesione alle aggregazioni funzionali e alle unità complesse di cure primarie, senza individuare le risorse, il trasferimento elettronico dei dati prescrittivi, senza che alcuna sperimentazione sia stata ancora avviata, includendo, peraltro, dati oggettivamente non rilevanti (visite ambulatoriali e domiciliari non seguite da prescrizione) se non ai fini di un minuzioso quanto offensivo controllo sull’attività dei medici di famiglia”.

da Doctornew

26 marzo 2009 at 08:22 Lascia un commento

Ars, sì alla riforma sanitaria

bimbo-nella-mano Il parlamento siciliano ha approvato tutti i singoli articoli del provvedimento

Le aziende sanitarie e ospedaliere verranno ridotte da 29 a 17

Il governatore Lombardo: “E’ una legge fortemente innovativa”

PALERMO – Dopo una lunga maratona d’aula, l’Assemblea regionale siciliana si è conclusa intorno alle 5 con l’approvazione di tutti i singoli articoli della riforma sanitaria. Il presidente dell’Ars Francesco Cascio ha aggiornato i lavori alle 16,30 di oggi con all’ordine del giorno l’approvazione definitiva del nuovo sistema in cui si articolerà la sanità in Sicilia. La riforma riduce le aziende sanitarie e ospedaliere da 29 a 17, mentre i distretti saranno guidati da due direttori: uno sanitario e uno amministrativo. Nel lungo e complesso dibattito a Sala d’Ercole, per l’esame dei singoli articoli del provvedimento e degli emendamenti presentati da parlamentari di tutti i gruppi, si sono anche ripetute le votazioni a scrutinio segreto, in una delle quali il governo di Raffaele Lombardo è stato battuto, essendo stato approvato un emendamento, presentato dal Pd, con il quale è stata tagliata una norma che prevedeva l’attribuzione di un’indennità ai direttori generali decaduti, secondo le previsioni dei contratti individuali di lavoro, il cui termine è previsto nel 2010. Sono stati 39 i deputati che nel segreto dell’urna hanno approvato la norma e 37 quelli che hanno votato contro. La legge stabilisce inoltre che le aziende sanitarie provinciali e quelle ospedaliere di nuova istituzione saranno operative dal primo settembre del 2009. Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, esprimono grande soddisfazione dopo che l’Assemblea regionale siciliana ha completato all’alba l’esame degli articoli del disegno di legge di riforma del sistema sanitario. “Una riforma ampiamente condivisa – dice Lombardo – come è giusto che sia per le riforme di sistema. È venuta fuori un’ottima sintesi, altro che compromesso al ribasso come ha detto qualcuno. Questa legge è fortemente innovativa e credo che il sistema sanitario regionale si candidi adesso come uno tra i migliori di tutta Italia”. Per l’assessore Russo “è un’ottima riforma frutto dello slancio che ha contraddistinto il lavoro dell’Assemblea, impegnata in un vero e proprio tour de force: sono proprio convinto che dall’Aula esce un vero vincitore, il cittadino che, grazie a questa riforma, potrà avere le risposte necessarie ai suoi bisogni di salute”. http://www.lasicilia.it/

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LOMBARDO, CON RIFORMA SIAMO TRA I MIGLIORI IN ITALIA

(ASCA) –  ”Una riforma ampiamente condivisa come e’ giusto che sia per le riforme di sistema. E’ venuta fuori un’ottima sintesi, altro che compromesso al ribasso come ha detto qualcuno. Questa legge, anzi, e’ fortemente innovativa e credo che il sistema sanitario regionale si candidi adesso come uno tra i migliori di tutta Italia”. Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, esprimendo grande soddisfazione dopo che l’Assemblea regionale siciliana ha completato l’esame degli articoli del disegno di legge di riforma del sistema sanitario. 

Lombardo, quindi, ricorda che con il nuovo sistema sanitario ”riduciamo fortemente il numero delle aziende, realizzando le premesse per forti risparmi e, al tempo stesso, abbiamo dato una razionalizzazione al sistema riuscendo ad armonizzare i vari spunti che erano emersi dal confronto parlamentare.

E’ vero, ci sono stati anche momenti di pathos, ma alla fine ha prevalso il senso di responsabilita’. Voglio ringraziare – conclude il governatore – l’assessore Russo per la passione e la capacita’ con cui e’ riuscito ad arrivare all’ambizioso traguardo finale ma un grazie va a tutti i capigruppo parlamentari che hanno mostrato un grande senso di responsabilita”’.

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RUSSO (MPA), CON RIFORMA CITTADINI HANNO RISPOSTE ADEGUATE

(ASCA) -Palermo, 25 mar – ”E’ un’ottima riforma frutto dello slancio che ha contraddistinto il lavoro dell’Assemblea, impegnata in un vero e proprio tour de force. Sono proprio convinto che dall’Aula esce un vero vincitore: il cittadino che, grazie a questa riforma, potra’ avere le risposte necessarie ai suoi bisogni di salute”. Lo afferma l’assessore regionale siciliano alla Sanita’, Massimo Russo, dopo che l’Assemblea regionale siciliana ha completato l’esame degli articoli del disegno di legge di riforma del sistema sanitario. ”La riforma – sottolinea Russo – e’ stata veramente sofferta. Sono passati nove mesi da quando abbiamo cominciato a parlarne: spesso ho usato la metafora del parto, oggi posso dire che e’ nata una creatura forte e vitale, figlia di un grande progetto riformista di questo governo. Adesso possiamo continuare a lavorare per una sanita’ migliore con la certezza di avere uno strumento importante come questa legge”. Russo, infine, aggiunge: ”Ringrazio il presidente Lombardo il cui convinto appoggio e’ stato fondamentale nei momenti piu’ difficili. Ora guardo con ancora piu’ fiducia alle prossime scadenze: a fine mese ci sara’ la verifica del ”tavolo ministeriale’ alla quale ci presenteremo con le carte in regola, con l’orgoglio di una regione che ha fatto fino in fondo il proprio dovere e che chiede solo quello che le spetta”.

ANTINORO (UDC), E’ LA MIGLIOR RIFORMA POSSIBILE

(ASCA) – ”La legge varata all’Ars e’ la migliore possibile, in considerazione, soprattutto, delle pressioni del Governo nazionale nei confronti della Sicilia in merito alla rivisitazione dei conti”. Lo dichiara l’assessore regionale siciliano ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione, Antonello Antinoro, ricordando che ”il riordino delle strutture sanitarie e’ stato effettuato in modo coerente rispetto alla mission che i vari ospedali possiedono. La riduzione rappresenta un passo importante verso il raggiungimento degli obiettivi che si e’ prefissa la Sicilia. Viene inoltre valorizzato il territorio attraverso l’integrazione con gli ospedali”. Antinoro, inoltre, fa notare che ”il sistema di emergenza-urgenza trova un suo ordine e i lavoratori, che negli anni hanno visto i propri contratti prorogati numerose volte, potranno finalmente trovare la giusta stabilita’. In questa maniera, viene reso merito ai lavoratori che adesso, anche nell’ottica del risparmio delle risorse sui costi degli straordinari, meritano il passaggio dalle 30 alle 36 ore settimanali”. ”Il lavoro congiunto tra commissione Sanita’, Assemblea e Governo regionale, ha prodotto una buona legge che – conclude l’assessore – da’ certezze ai cittadini ed e’ orientata al miglioramento del sistema”.

MAIRA (UDC), RIFORMA E’ MODELLO UNICO IN ITALIA

(ASCA) – ”La nuova legge di riordino del sistema sanitario siciliano configura un modello unico nel panorama italiano. Le norme approvate stanotte sono il frutto di un confronto, a volte anche aspro, che certamente e’ stato costruttivo. Una valutazione sull’efficacia della riforma potra’ effettuarsi dopo il primo periodo di applicazione e dovra’ essere demandata in ogni caso alle stesse forze politiche che, con senso di responsabilita’, hanno lavorato a questo testo”. Lo afferma Rudy Maira, capogruppo Udc all’Ars, a poche ore dal voto finale al ddl che ridisegna la sanita’ siciliana, anticipando il voto favorevole del suo gruppo parlamentare.

CIMINO (PDL), RIFORMA EPOCALE A BENEFICIO DEI CITTADINI

(ASCA) – ”La riforma della sanita’ in Sicilia finalmente vede la luce. In un settore tanto complesso finalmente l’Assemblea regionale ha legiferato per un riordino epocale che potra’ essere solo positivo, soprattutto per i siciliani”. Lo afferma Michele Cimino, assessore regionale siciliano al Bilancio e Finanze, ricordando che ”questa riforma avra’ importanti riflessi anche sul bilancio regionale dal quale la sanita’, negli anni passati, ha attinto a mani basse. Oggi, con il piano di rientro e con le nuove regole di razionalizzazione, efficienza ed efficacia – conclude – tutte le varie componenti si sono assunte una responsabilita’ per la quale dovranno innanzitutto rispondere all’utente”  

CRACOLICI e DE BENEDICTIS (PD),  SU WEB CURRICULA ASPIRANTI MANAGER

(ASCA) – ”I requisiti per la nomina dei direttori e il loro operato saranno consultabili su internet. Si tratta di novità che introducono trasparenza e modernità, e che allontanano l’ingerenza della politica dalla gestione della sanita”’. Lo comunicano Antonello Cracolici e Roberto De Benedictis, capogruppo e deputato del PD all’Ars, che hanno presentato un emendamento all’articolo 26 del ddl di riforma della sanità, approvato dall’aula, che prevede che ”per la nomina dei direttori generali, l’assessore regionale alla sanità opera fra gli aspiranti aventi titolo una ricognizione dei requisiti posseduti, da pubblicare sul sito web della Regione”. Sempre su proposta del PD, inoltre, e’ stato previsto che ”la carica di direttore generale di un’azienda sia incompatibile con qualsiasi altro ruolo esercitato in strutture pubbliche del servizio sanitario regionale soggette alla competenza dell’azienda stessa”.

…….. http://news.google.it/news?ned=it&ncl=1289110054

25 marzo 2009 at 15:52 Lascia un commento

LA CONFERENZA STATO REGIONI APPROVA IL PIANO SANITARIO NAZIONALE PER IL 2009

da http://www.sanitanews.it

La Conferenza Stato Regioni ha approvato ieri la proposta per la realizzazione degli Obiettivi prioritari di Piano Sanitario Nazionale per l’anno 2009. Per le cure primarie e l’assistenza H24 vengono riservate risorse pari a 352 milioni di euro. Tali finanziamenti saranno volti a consentire la riduzione degli accessi impropri nelle strutture di emergenza ed il miglioramento della rete assistenziale territoriale. A questo fine è prevista l’attivazione di Ambulatori per la gestione dei codici di minore gravità presso i Pronto Soccorso dove si registra un iperafflusso di utenti. Inoltre è prevista l’attivazione di Presidi Ambulatoriali Distrettuali, gestiti dai medici di Continuità Assistenziale, in cui il cittadino potrà trovare risposta assistenziale continuativa per le 24 ore. Saranno anche attivati Punti di Primo Intervento per garantire una prima risposta sanitaria all’emergenza-urgenza e a situazioni di minore gravità in aree territoriali disagiate o prive di presidi sanitari. Potranno essere predisposti anche specifici progetti di formazione del personale e campagne informative per educare la popolazione al corretto utilizzo dei servizi ospedalieri e territoriali. Inoltre per il progetto “Facilitazione della comunicazione nei pazienti con gravi patologie neuromotorie” è stato confermato il vincolo sulla quota di 10 milioni di euro. Per la presa in carico globale del paziente, e in particolare per le cure palliative e la terapia del dolore, è stata destinata una quota di 100 milioni di euro al fine di superare le carenze assistenziali e le disomogeneità a livello territoriale ancora presenti sulle tematiche riguardanti il dolore, sia cronico sia riferito alla fase terminale della vita, soprattutto a livello pediatrico. Per la non autosufficienza si ritiene di fondamentale importanza incrementare l’assistenza domiciliare integrata in tutto il territorio nazionale per assicurare alla persona fragile e non autosufficiente la permanenza presso il proprio domicilio con l’applicazione di un progetto di cure e assistenza multiprofessionale. Per quanto riguarda i pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza nella fase di cronicità sono stati individuati dei modelli organizzativi volti a garantire lo sviluppo e l’uniformità su tutto il territorio nazionale dell’approccio riabilitativo e assistenziale di questi soggetti. Il Piano Sanitario Nazionale prevede la promozione di una rete integrata di servizi sanitari e sociali per l’assistenza ai malati cronici e particolarmente vulnerabili attraverso il miglioramento e la diversificazione delle strutture sanitarie. Al fine di dare attuazione al PSN, nonché di uniformare su tutto il territorio nazionale l’approccio assistenziale e riabilitativo, le Regioni e le Province autonome possono predisporre progetti finalizzati a realizzare o potenziare nella fase di cronicità:
· percorsi di assistenza domiciliare nei casi in cui le famiglie siano in grado e desiderose di farlo, previa attivazione della rete di supporti organizzativi e logistici necessaria. 
· percorsi assistenziali in Speciali Unità di Accoglienza Permanente (SUAP) per soggetti in Stato Vegetativo o Stato di Minima Coscienza.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze erogherà alle Regioni a titolo di acconto il 70 per cento delle risorse. La quota residua del 30 per cento sarà erogata a seguito della presentazione di specifici progetti nell’ambito degli indirizzi individuati nell’Accordo.

http://www.sanitanews.it/quotidiano/intarticolo.php?id=2272&sendid=475

25 marzo 2009 at 15:36 Lascia un commento

SANITÀ IN SICILIA: convivere con la Sla

http://giornale.lasicilia.it/giornale/2203/CT2203/ILFATTO/MO03/navipdf.html

22 marzo 2009 at 17:40 Lascia un commento

L’ASL3 (Catania) coordinatrice regionale di un importante progetto per pazienti SLA

Dalla Regione Sicilia 600mila euro per ausili informatici che verranno affidati in comodato d’uso

SCAVONE: «COSI’ GARANTIREMO PARI DIGNITÀ A UTENTI CON GRAVI PATOLOGIE NEUROMOTORIE»

Nuove modalità per i trattamenti delle patologie degenerative del sistema nervoso; grandi opportunità per i malati affetti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA). L’ASL 3 di Catania, infatti, è diventata Azienda coordinatrice regionale attraverso la creazione di un apposito “centro ausili”, che punta a una gestione basata sulla logica della riutilizzazione delle apparecchiature per il trattamento SLA, attraverso l’affidamento degli strumenti in comodato d’uso ai malati. L’Azienda Sanitaria Locale di Catania ha realizzato un progetto per garantire pari dignità e condizione a questa tipologia d’utenti: attraverso l’assessorato regionale alla Sanità, infatti, ha richiesto e ottenuto i finanziamenti – pari a 600mila euro – per l’acquisto di sistemi a scansione e controllo oculare, che verranno affidati agli utenti siciliani con sostanziale perdita delle capacità motorie e della parola. Oggi pomeriggio alla presenza del dott. Ambrogio Mazzeo, direttore generale dell’azienda Ove di Catania, il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e il direttore generale dell’ As13 Antonio Scavone – con il direttore sanitario Annunziata Sciacca e il direttore amministrativo Rosaria D’Ippolito – hanno illustrato l’importante iniziativa. «Grazie al supporto dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, abbiamo raggiunto un risultato importantissimo’ – spiega Scavone – attraverso questi sistemi, infatti, i pazienti affetti da SIa avranno la possibilità di comunicare con l’esterno. Il sintetizzatore vocale gli consentirà di navigare su internet, di gestire la posta elettronica, telefonare, spedire o ricevere sms e controllare l’ambiente domestico con il solo movimento oculare». Il reclutamento degli utenti aventi diritto è stato fissato dall’assessorato regionale attraverso il decreto 251/08, che prevede l’istituzione – presso l’ASL3 – di un’apposita commissione presieduta dal dott. Marco Ciriacono, titolare del progetto e responsabile della ‘Unità Operativa Handicap ASL3, da un ingegnere clinico (dott. Giuseppe Cassarino – ASL3), da un funzionario dell’Assessorato (dott. Domenico Ferrara) e dal referente AISLA Sicilia (Adele Li Calzi), per la predisposizione di uno specifico elenco mediante l’applicazione di apposite linee guida redatte dagli esperti prof. Federico Piccoli e prof. Mario Zappia (direttori Cliniche Neurologiche Università di Palermo e Catania). Gli utenti di tutta la regione hanno acquisito l’apposito bando presso le proprie ASL territoriali, le associazioni di categoria, sul sito dell’ ASL 3 di Catania e della Regione Sicilia o presso la D.O. Handicap di via Ventimiglia 166 di Catania. gli utenti che. hanno prodotto regolare istanza sono 27 (25 affetti da SLA e 2 da gravi patologie neuromotorie) e tutti sono stati giudicati idonei all’affidamento delle apparecchiature di comunicazione alternativa: si conta di poter iniziare la distribuzione di questi strumenti sin dal mese di aprile.

«Già in passato utenti disabili particolarmente illuminati – conclude il direttore Scavone ­attraverso questi ausili informatici adatti alle loro menomazioni e capacità residuali, non solo hanno avuto la possibilità di gestire in maniera attiva la propria vita quotidiana, ma sono stati in grado di esternare al mondo intero le proprie battaglie sociali, trasmettere le proprie idee e incidere sulle coscienze pur rimanendo fisicamente prigionieri del proprio corpo. Purtroppo però sino ad oggi tali ausili tecnologici – non previsti dal nomenclatore del Servizio sanitario nazionale – a causa dell’elevato costo di acquisto e di gestione sono rimasti privilegio di pochi. Grazie all’iniziativa che vede l’ ASL 3 in prima linea, in Sicilia si potrà invertire questa tendenza».

Catania 21 marzo 2009

22 marzo 2009 at 09:38 Lascia un commento

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