CAMBIA IL SISTEMA IN SICILIA, IN VIGORE LA RIFORMA
1 settembre 2009 at 21:36 Lascia un commento
Si riducono le aziende sanitarie, si istituiscono i distretti
(AGI) – Palermo, 1 set. – La sanita’ cambia volto da oggi in Sicilia con l’entrata in vigore della riforma che riduce da 29 a 17 le aziende sanitarie e istituisce i distretti ospedalieri. Per attuare la svolta, il governo regionale ha nominato 17 nuovi manager, senza confermare nessuno degli uscenti, e ai dirigenti che si sono insediati stamani ha assegnato precisi obiettivi che saranno sottoposti a verifica trimestrale. La riforma “rappresenta un segnale di forte discontinuita’ con il passato. Il nostro motto deve essere: regole, regole, regole”, ha detto l’assessore regionale alla Sanita’, Massimo Russo, che ieri ha incontrato i manager. “Nel piu’ breve tempo possibile -ha spiegato- dovremo procedere alla fase degli accorpamenti, migliorando i servizi territoriali, offrendo ai cittadini piu’ servizi e piu’ qualita’, eliminando sprechi e privilegi, abbattendo le liste d’attesa, potenziando i pronto soccorso e la rete dell’emergenza urgenza del 118, e occupandoci perfino di quello che nella legge viene definito il decoro ambientale. Piu’ in generale, dovremo pian piano ricreare quel clima di fiducia nei confronti della sanita’ siciliana che si e’ progressivamente perso negli ultimi anni”. La riforma e’ stata approvata il 25 marzo scorso dall’Assemblea regionale siciliana a conclusione di un iter segnato da aspre contrapposizioni interne alla maggioranza, in uno scontro culminato nella presentazione di un testo alternativo a quello del governo da parte del Pdl e dell’Udc, che all’epoca era in giunta. Uno dei capitoli piu’ acuti delle tensioni poi sfociate nella nascita del Lombardo bis, con l’esclusione dell’Udc. Altri punti chiave del riassetto sono la deospedalizzazione e il potenziamento dei servizi territoriali, il passaggio del servizio di emergenza-urgenza del 118 sotto controllo interamente pubblico, assistenza a tutti, cittadini italiani e non, senza distinzione di razza, lingua e religione e senza alcun tipo di segnalazione alle autorita’ di polizia. Una cura necessaria per la sanita’ siciliana che aveva accumulato un deficit di circa 900 milioni di euro, 250 dei quali per pagare la cosiddetta “mobilita’ passiva”, ossia le cure che i siciliani hanno ricevuto nelle strutture di altre regioni. La Sicilia ha tre anni di tempo per arrivare al pareggio. Nel 2008 si sono recuperati circa 400 milioni e altrettanti dovranno rientrare entro il 2009.
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