INTERAZIONE TRA CLOPIDOGREL ED IPP
16 agosto 2009 at 22:28 Lascia un commento
L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA) ha diffuso una nota informativa importante relativa ad una possibile e significativa interazione tra Clopidogrel (in commercio come Plavix®, Iscover®, Clopidogrel BMS® e Clopidogrel Winthrop®) e i farmaci Inibitori di Pompa Protonica (PPI). Tale comunicato è stato diramato a seguito di differenti studi clinici esaminati dalla stessa EMEA, che hanno evidenziato una riduzione di efficacia per il Clopidogrel nei pazienti assuntori di PPI, con conseguente aumento del rischio di eventi trombotici, incluso l’infarto acuto del miocardio.
Gli inibitori di pompa protonica o IPP sono farmaci in grado di bloccare la produzione acida da parte della parete dello stomaco riducendo la sensazione di bruciore e dolore che spesso accompagna alcune patologie dell’apparato gastrico. Vengono impiegati principalmente nel trattamento di ulcere e del reflusso gastroesofageo (con o senza infiammazione dell’esofago), nella prevenzione di ulcere in pazienti, in particolare negli anziani, che utilizzano cronicamente farmaci lesivi per lo stomaco (FANS), nell’eradicazione di Helicobacter pylori (Hp) in associazione con un’adeguata terapia antibiotica e nella prevenzione delle recidive.
Il Clopidogrel è un profarmaco con attività antiaggregante che, previa conversione nel fegato in metabolita attivo ad opera degli isoenzimi epatici del citocromo P450 (ed in particolare del CYP2C19), inibisce irreversibilmente il recettore piastrinico P2Y12.
Tale farmaco è utilizzato nella prevenzione di eventi di origine aterotrombotica nei pazienti affetti da recente infarto miocardico, ictus ischemico o arteriopatia obliterante periferica comprovata. E’ inoltre indicato nei pazienti in terapia farmacologica candidati alla terapia trombolitica ed affetti da sindrome coronarica acuta con innalzamento del tratto ST in associazione con acido acetilsalicilico (ASA), nonché nei pazienti con sindrome coronarica acuta senza innalzamento del tratto ST (angina instabile o infarto miocardico senza onde Q), inclusi i pazienti sottoposti a posizionamento di stent dopo intervento coronarico percutaneo, in associazione con acido acetilsalicilico (ASA).
Una possibile spiegazione di questa interazione potrebbe risiedere proprio nel fatto che alcuni PPI impediscono la conversione del Clopidogrel nella sua forma biologicamente attiva, riducendone l’efficacia ed aumentando il rischio di possibili attacchi cardiaci e/o di eventi trombotici.
Dal momento che tra i diversi farmaci PPI vi è una differente capacità di interferire con il metabolismo del Clopidogrel, e che i risultati degli studi non sono riusciti a fornire adeguati chiarimenti a riguardo, è possibile che ci sia più di una spiegazione per l’effetto di questa classe di farmaci sul Clopidogrel.
A seguito della rivalutazione di tutti i dati disponibili, l’Agenzia del Comitato dei Prodotti Medicinali per uso umano (CHMP) ed il Pharmacovigilance Working Party (PhVWP) si stanno adoperando affinchè le Aziende titolari dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio delle specialità medicinali contenenti Clopidogrel modifichino le informazioni presenti nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e nel foglietto illustrativo, includendo la possibile interazione con i farmaci PPI e specificando che l’uso concomitante con tali farmaci dovrebbe essere evitato, se non strettamente necessario.
Fai clic per accedere a 32895609en.pdf
http://www.sifweb.org/ricerca/studio_osserv_farmaci_sif_mar09.php
Fai clic per accedere a Clopidogrel_e_PPI_CPF_definitivo.1248342364.pdf
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