Piano Sanità, Russo: «A fine anno lo Stato ci restituirà 1,165 miliardi»
2 luglio 2009 at 14:56 Lascia un commento
PALERMO. Scongiurato il rischio del commissariamento,
mettendo in ordine i conti, per la sanità
siciliana comincia una nuova scommessa: attuare
tutti gli atti amministrativi giudicati validi dal
ministero del welfare in linea col piano di rientro
dal deficit. Dalla riduzione dei posti letto, alla
rimodulazione dei piccoli ospedali, al potenziamento
della medicina territoriale. Inoltre, il
primo settembre entrerà in vigore la riforma
che prevede la riduzione da 29
a 17 le aziende sanitarie e ospedaliere
con la relativa nomina di
dirigenti generali, direttori amministrativi
e sanitari. Tutto ciò
all’insegna del rigore e della razionalizzazione
della spesa che
dovrebbe consentire la riduzione
dell’Irap nel 2010.
I mesi di luglio e agosto si annunciano
piuttosto infuocati.
Nuove roventi polemiche sono
messe nel conto, come è stato
detto ieri durante una conferenza stampa a Palazzo
d’Orleans, a cui hanno partecipato, oltre al
governatore Lombardo e all’assessore alla Sanità,
Massimo Russo, anche gli assessori Caterina
Chinnici, Mario Milone e Nino Strano.
«Dalle parole – ha detto Russo – ora si deve
passare ai fatti. Dopo i pareri positivi del tavolo
tecnico-ministeriale sul lavoro svolto dalla Sicilia
in questi mesi, bisogna mettere in pratica ciò
che prevede il piano di riforma sanitario. Sicuramente
continueranno ad esserci rivoluzioni di
piazza strumentali, ma indietro non si torna. I
cittadini sappiano che non ci saranno tagli occupazionali,
saranno rispettati i contratti e saranno
portate risorse e servizi di assistenza sanitaria
dove mancano. Ci sarà la razionalizzazione
delle risorse. Non a caso ho voluto che i distretti
sanitari coincidessero coi distretti socio-sanitari,
e non a caso è presente l’assessore alla Famiglia,
Caterina Chinnici».
E ha aggiunto il presidente della Regione,
Lombardo: «Abbiamo evitato che la “spada di
Damocle” cadesse sulla testa della sanità siciliana.
Il governatore della Puglia, Niki Vendola, ha
azzerato la sua giunta per problemi di legalità
nella sanità. Noi ci siamo attrezzati in questo settore,
così come lo saremo in tutti gli altri, affinché
non si verifichino gli stessi rischi della Puglia.
I risultati che si sono ottenuti nella sanità negli
ultimi mesi, sono il frutto di un percorso virtuoso
sulla base di principi come l’ottimizzazione
delle risorse e la qualità dei servizi, sono un
esempio da esportare anche in tutti gli altri settori
dell’amministrazione regionale. Insomma,
un modello di cui andare orgogliosi». «Peraltro,
ha aggiunto Russo, entro il 2009 arriveranno
nelle casse della Regione un miliardo e 165 milioni
di euro che copriranno il buco di bilancio».
Per quanto riguarda la nomina dei nuovi dirigenti
generali delle Aziende sanitarie provinciali
(Asp) e delle Aziende ospedaliere, il presidente
della Regione, Lombardo, ha preso l’impegno
che le scelte non saranno influenza da padrinaggi
politici. «Sarà fatto un arduo lavoro di selezione
dei curriculum dei 600 abilitati iscritti all’albo:
di questi ne saranno scelti 17 che guideranno
le aziende e i policlinici siciliani. A fare una
prima selezione di questi curriculum sarà l’assessore
alla Sanità, Massimo Russo, che proporrà
alla giunta una rosa di nomi che sarà valutata.
Di sicuro saranno nomi che non avranno né
padri né padrini né padroni. Saranno scelti sulla
base della competenza, dell’efficienza e dell’impermeabilità
».
Anche per i direttori sanitari e amministrativi,
l’assessore Russo ha previsto la creazione di
graduatorie rigide a cui i dirigenti generali dovranno
fare riferimento al momento della scelta
dei loro più stretti collaboratori.
Polemico sulle affermazioni di Lombardo e
Russo, l’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro:
«Complimenti, è questa la sanità che non vogliamo:
cara, sprecona e priva di garanzie per i
più deboli. Per quanto riguarda la nomina dei dirigenti
generali, viene da chiedersi se i criteri addottati
per la loro selezione, saranno gli stessi
per tutte le altre nomine fatte da Lombardo».
L. M.

Dalla riduzione dei posti letto, alla rimodulazione dei piccoli ospedali, al potenziamento della medicina territoriale. Inoltre, il primo settembre entrerà in vigore la riforma che prevede la riduzione da 29 a 17 le aziende sanitarie e ospedaliere con la relativa nomina di dirigenti generali, direttori amministrativi e sanitari. Tutto ciò all’insegna del rigore e della razionalizzazione della spesa che dovrebbe consentire la riduzione dell’Irap nel 2010. I mesi di luglio e agosto si annunciano piuttosto infuocati. Nuove roventi polemiche sono messe nel conto, come è stato detto ieri durante una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, a cui hanno partecipato, oltre al governatore Lombardo e all’assessore alla Sanità, Massimo Russo, anche gli assessori Caterina Chinnici, Mario Milone e Nino Strano.
«Dalle parole – ha detto Russo – ora si deve passare ai fatti. Dopo i pareri positivi del tavolo tecnico-ministeriale sul lavoro svolto dalla Sicilia in questi mesi, bisogna mettere in pratica ciò che prevede il piano di riforma sanitario. Sicuramente continueranno ad esserci rivoluzioni di piazza strumentali, ma indietro non si torna. I cittadini sappiano che non ci saranno tagli occupazionali, saranno rispettati i contratti e saranno portate risorse e servizi di assistenza sanitaria dove mancano. Ci sarà la razionalizzazione delle risorse. Non a caso ho voluto che i distretti sanitari coincidessero coi distretti socio-sanitari, e non a caso è presente l’assessore alla Famiglia, Caterina Chinnici». E ha aggiunto il presidente della Regione, Lombardo: «Abbiamo evitato che la “spada di Damocle” cadesse sulla testa della sanità siciliana. Il governatore della Puglia, Niki Vendola, ha azzerato la sua giunta per problemi di legalità nella sanità. Noi ci siamo attrezzati in questo settore, così come lo saremo in tutti gli altri, affinché non si verifichino gli stessi rischi della Puglia. I risultati che si sono ottenuti nella sanità negli ultimi mesi, sono il frutto di un percorso virtuoso sulla base di principi come l’ottimizzazione delle risorse e la qualità dei servizi, sono un esempio da esportare anche in tutti gli altri settori dell’amministrazione regionale. Insomma, un modello di cui andare orgogliosi».
«Peraltro, ha aggiunto Russo, entro il 2009 arriveranno nelle casse della Regione un miliardo e 165 milioni di euro che copriranno il buco di bilancio». Per quanto riguarda la nomina dei nuovi dirigenti generali delle Aziende sanitarie provinciali (Asp) e delle Aziende ospedaliere, il presidente della Regione, Lombardo, ha preso l’impegno che le scelte non saranno influenza da padrinaggi politici. «Sarà fatto un arduo lavoro di selezione dei curriculum dei 600 abilitati iscritti all’albo: di questi ne saranno scelti 17 che guideranno le aziende e i policlinici siciliani. A fare una prima selezione di questi curriculum sarà l’assessore alla Sanità, Massimo Russo, che proporrà alla giunta una rosa di nomi che sarà valutata. Di sicuro saranno nomi che non avranno né padri né padrini né padroni. Saranno scelti sulla base della competenza, dell’efficienza e dell’impermeabilità ». Anche per i direttori sanitari e amministrativi, l’assessore Russo ha previsto la creazione di graduatorie rigide a cui i dirigenti generali dovranno fare riferimento al momento della scelta dei loro più stretti collaboratori.
Polemico sulle affermazioni di Lombardo e Russo, l’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro: «Complimenti, è questa la sanità che non vogliamo: cara, sprecona e priva di garanzie per i più deboli. Per quanto riguarda la nomina dei dirigenti generali, viene da chiedersi se i criteri adottati per la loro selezione, saranno gli stessi per tutte le altre nomine fatte da Lombardo». L. M.
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