«La nuova Sanità: trasparenza e legalità»

28 marzo 2009 at 18:54 Lascia un commento

L’assessore e il segretario regionale del Mpa presentano la «rivoluzione» appena approvata 

http://giornale.lasicilia.it/giornale/2803/CT2803/IFATTI/MO08/navipdf.html

Russo: «Obiettivo servizi efficienti». Leanza: «Sintesi in un modello originale»  «Ora dovremo sciogliere 29 aziende e crearne 17 nuove nel segno della professionalità dei manager da nominare»

ROSSELLA JANNELLO

CATANIA. Il politico e il tecnico, l’analisi attenta e la passione irruente. L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, e il segretario regionale del Mpa, Lino Leanza, hanno illustrato ieri, nel corso di una conferenza stampa, i dettagli della nuova legge di riforma del sistema sanitario siciliano approvata dall’Ars. Una riforma – chiosa Russo – che a molti sembrava una «missione impossibile».

leanzaEppure… «Eppure siamo arrivati alla riforma – dice Leanza – e ci siamo arrivati molto bene: nessun compromesso al ribasso, ma una sintesi straordinaria per una riforma che può diventare il fiore all’occhiello della Regione Sicilia». «Non solo – aggiunge – abbiamo applicato il Piano di rientro che porteremo a Roma il 2 aprile, ma abbiamo fatto una legge di riforma della Sanità che io chiamo “legge di tutte le leggi”. Sono stati mesi di grande scontro – aggiunge il segretario del Mpa – di aspre battaglie fino a una sintesi intelligente in un modello siciliano originale che, per esempio ha anche una norma contro i medici-spia, per dare un segnale netto alla Lega e alla norma anti immigrati. Debbo dare atto alla maggioranza che, quando abbiamo parlato di problemi veri, si è ricompattata, così come dobbiamo dare atto al Pd di avere collaborato alla stesura della legge. Anche se – si rammarica – è poi giunto un voto contrario mentre sarebbe stato meglio, in nome della politica della qualità, una astensione dal voto». Leanza ha anche ricordato il «caso Caltagirone » sul quale – dice – si stava rischiando di fare «la legge del campanile, se non ci fosse stato il determinante intervento del presidente della Regione Lombardo. Anche se – promette Leanza – il Calatino non resterà fuori dal meccanismo della Sanità d’eccellenza». 

russo-e-lombardoTocca all’assessore Russo «uomo libero, metà magistrato metà medico», come lo presenta il segretario regionale del Mpa, entrare nel merito dei meccanismo della legge. «Da oggi – esordisce l’assessore – comincia la seconda fase: abbiamo preparato gli strumenti, ora si lavora». «Abbiamo fatto questa riforma – spiega Russo, parlando del provvedimento già oggetto di interesse da parte di università e osservatori – soprattutto per dare ai cittadini dei servizi efficienti e una buona Sanità. Siamo davanti a una imponente riconversione industriale: in pochi mesi dovremo sciogliere 29 aziende e crearne 17 nuove, dovremo incidere sulle abitudini del cittadino e degli operatori. Tutto ciò sarà possibile solo se saremo in grado di piazzare gli uomini giusti nei posti giusti: manager più che bravi e al di sopra di ogni sospetto di appartenenza, medici di grande professionalità che devono raggiungere le posizioni professionali apicali solo per i meriti acquisiti sul campo e non certo per la vicinanza con questo o quell’altro politico. E sogno di riportare in Sicilia tutte quelle professionalità che hanno scelto di emigrare e che fuori dall’isola si sono imposti con la loro professionalità». Tre le «metastasi del sistema», come le chiama Russo e sulle quali ha lavorato in questi mesi: l’eccessiva ospedalizzazione, la presenza di troppe aziende come non accade in nessuna altra parte d’Italia, i troppi «viaggi della Sanità». Da qui una programmazione che vede destinato il 65% delle risorse alle funzioni territoriali (contro il 49% di prima) e il rimanente 45% alle funzioni ospedaliere. Così come cambierà l’organizzazione del sistema «per garantire uniformemente a tutti la stessa assistenza sanitaria nell’isola », superando la logica dei Poli di attrazione Palermo e Catania. Come? Con i distretti ospedalieri – 20 in tutto – all’interno dei quali si diversificheranno i servizi offerti. «Con un grande rispetto per l’autonomia territoriale – sottolinea Russo – in base alle esigenze del territorio ». «Questo è il modello di legge che è stato approvato – conclude –. Ma perché il sistema vada a regime ci sarà bisogno di tempo. Ci saranno disagi che potranno essere superati e sopportati solo se sarà chiaro l’obiettivo finale: una riforma trasparente e nel segno della legalità».

 

 

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