La riforma sanitaria si blocca a – 5 articoli. Dibattito rinviato a martedì.
20 marzo 2009 at 15:59 Lascia un commento
http://giornale.lasicilia.it/giornale/2003/CT2003/ILFATTO/MO03/navipdf.htmlARS.
di GIOVANNI CIANCIMINO
Il Pd ottiene il ritiro della norma pro privati.
Nuovo 118 mancano quelli sulle aziende ospedaliere
Il nodo da sciogliere rimane ancora il riordino delle strutture sanitarie
PALERMO. Contrordine onorevoli. Niente seduta notturna. Al completamento della riforma sanitaria mancano 5 articoli di cui due importanti: l’11 sulla cessazione delle vecchie e costituzione delle nuove aziende; il 14 sulla formazione delle Aziende sanitarie provinciali. Se ne riparlerà martedì. Nella serata è stato approvato l’art.24, relativo all’attività delle strutture private. In questo quadro, su pressioni del Pd, il governo ha ritirato la norma che avrebbe permesso prestazioni sanitarie anche alle strutture ad oggi non accreditate, con l’immissione nel sistema di oltre 500 nuovi posti letto privati. De Benedictis (Pd): «Abbiamo evitato norme vergogna ed anche che strutture private effettuassero automaticamente prestazioni ambulatoriali oltre a quelle di ricovero». Art.23. Con la sua approvazione è stato superato lo scoglio del cosiddetto 118. Sarà così articolato: sistema territoriale di emergenza; postazioni di soccorso territoriale; punti territoriali di emergenza; servizi di continuità assistenziali. Le 4 centrali operative corrisponderanno a quelle esistenti nelle seguenti strutture: Azienda Ospedaliera di alta specializzazione Civico Di Cristina di Palermo; Azienda Ospedaliera per l’emergenza Cannizzaro di Catania; Aziende Ospedaliera Ospedali riuniti Papardo Piemonte-Taormina; Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta. Nella centrale operativa di Catania sarà istituito, senza costi aggiuntivi, una unità periferica di coordinamento con sede nell’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa, per l’area anche della provincia di Siracusa. L’espletamento delle attività del servizio di emergenza -urgenza 118 per l’intero territorio regionale, diverse da quelle delle centrali operative, può essere assolto anche da organismi a totale partecipazione pubblica che esercitino la propria attività esclusivamente nei confronti della Regione e nel suo ambito territoriale. Il personale medico ed infermieristico sarà scelto nell’ambito di una graduatoria tra soggetti in possesso dei requisiti formativi e di addestramento, previsti dalla normativa sui servizi di emergenza- urgenza e, in via prioritaria, dal personale in servizio già utilizzato nelle ambulanze medicalizzate attive nel territorio regionale ed in possesso dei citati requisiti.
Secondo Falcone (Pdl),«questa norma consentirà l’assunzione di 500 nuove unità lavorative». Come? Lo stesso Falcone precisa: «E stato accolto un principio, già da me proposto ed approvato in Commissione, che il personale medico ed infermieristico, occorrente per la ottimizzazione del servizio, sarà scelto, non solo tra gli strutturati ospedalieri, ma soprattutto all’esterno, tra i medici e gli infermieri precari ed inoccupati che abbiano i requisiti formativi idonei». E per maggiore chiarezza, gli uddiccini Maira e Totò Cascio precisano: «Il servizio di emergenza-urgenza verrà reso sul territorio regionale da una società a totale partecipazione pubblica. Questa formula garantirà il posto di lavoro a tutti gli operatori attualmente in servizio: autisti soccorritori e personale di supporto. La nuova organizzazione del 118, oltre alle centrali operative dislocate in Sicilia, prevede l’istituzione di nuove unità periferiche in ognuna delle province siciliane». Leontini (Pdl), conferma: «La gestione interamente pubblica del 118 garantisce funzionalità al servizio e tutela ogni livello occupazionale. Una soluzione diversa non avrebbe garantito questo questo tipo di certezze». Soddisfatto Leanza (Mpa): «Stiamo lavorando ad una buona riforma della sanità, organica e strutturale, che razionalizza e migliora i servizi. Dalla riorganizzazione del 118 alla ridefinizione dei rapporti con i privati, che sono una risorsa, abbiamo lavorato per approdare ad un testo condiviso puntando ad un sistema sanitario che sia riferimento per l’eccellenza nel Mediterraneo».
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