Anche la migliore riforma del mondo non potrà trovare applicazione se sia Medici che Cittadini non ne conoscono o non ne applicano le regole
24 febbraio 2009 at 23:11 Lascia un commento
Nella trepida attesa che all’Assemblea Regionale Siciliana vengano risolti i contrasti che impediscono la definitiva risoluzione della Riforma del nostro Sistema Sanitario Regionale noi Medici di Famiglia, soldati in trincea, svolgiamo la nostra attività in mezzo al caos totale, costretti a tamponare l’atteggiamento spesso anarchico dei colleghi che gestiscono i vari ambulatori specialistici, soprattutto degli Ospedali e dei reparti Universitari. Ci arrivano circolari di vario genere, l’ultima ad es. ci sollecitava ad inviare l’allegato E per i ricoveri in Day Hospital, ricoveri che purtroppo non ci vengono neanche comunicati dai colleghi e ne veniamo a conoscenza, talora solo occasionalmente, dagli stessi assistiti.
Cosa comporta l’attivazione di un Day Hospital senza che questo venga comunicato al Medico Curante?
Quando, in seguito ad una consulenza specialistica, viene attivato un Day Hospital, questo può durare anche mesi e vengono effettuate una serie di indagini diagnostiche che nè l’utente nè il suo Medico Curante conoscono – anche se per legge lo specialista avrebbe dovuto rispondere al Curante con una proposta di ricovero e richiedere appunto il modulo E, riassunto della situazione clinica globale dell’assistito – e capita spesso che durante questo ricovero l’utente si presenti in ambulatorio per richiedere ulteriori prescrizioni di visite ed esami, che non potrebbe eseguire sul Territorio in quanto – appunto – ricoverato, con il rischio che vengano effettuati nello stesso periodo due volte le stesse indagini con aumento dei costi che già comporta il solo Day Hospital (circa 600-800 euro in media), cosicchè entrambi – Medico Curante e Paziente – incorrono, inconsapevolmente nel reato di truffa. Qualche giorno fa un assistito si è presentato con due richieste di day hospital quasi contemporanei per due differenti patologie, di cui uno davvero assurdo: per una semplice biopsia cutanea!!!
A che servono i protocolli prescrittivi se non vengono seguiti?
Troppo denaro pubblico in Sanità si perde per mancata conoscenza e/o applicazione delle norme e i Medici sono testimoni di ciò quotidianamente, sommersi da troppe richieste che pervengono dalle strutture, dagli utenti – bersagliati da eccessive e talora scorrette informazioni mediatiche, con grande dispersione sia di energie oltre che di denaro. E’ spesso vano il tentativo di spiegare perchè alcune richieste non hanno senso o addirittura comportano dei veri e propri reati, l’utente ha sempre e comunque la sensazione di un diritto negato. Dovrebbe essere, invece, dovere di Medici e di Cittadini tutelare oltre che la propria salute anche l’interesse pubblico al fine di far sopravvivere un Sistema Sanitario che per quanti difetti abbia, se ben utilizzato, mira a garantire una copertura efficiente per tutti i cittadini. Purtroppo così non è, capita spesso che lo Specialista, sia durante l’attività ambulatoriale nella struttura pubblica che in regime di intra-moenia, richieda indagini per la preparazione ad un futuro intervento chirurgico che verranno poi inserite anche nel DRG dell’intervento e quindi pagate due volte dal Sistema Sanitario; o ancora, indagini di routine in eccesso solo perchè gli ambulatori della struttura sono purtroppo provvisti di prestampati con un elenco enorme di esami che basta biffarne anche solo la metà per raggiungere cifre di oltre 400-800 euro per richiesta, troppo di frequente inappropriata, quando basterebbe spendere una cifra di 80-120 euro per gli esami previsti dai protocolli necessari a monitorare le varie patologie o situazioni cliniche.
E’ previsto, per esempio, un protocollo per una gravidanza fisiologica, messo a punto dalle stesse Società Scientifiche di Ostetricia e Ginecologia, ma alle nostre gravide in Sicilia vengono richiesti molti più esami strumentali e di laboratorio che neanche il malato cronico ha generalmente necessità di effettuare, e per bypassare le obiezioni del Medico Curante vengono redatti certificati di gravidanza a rischio spesso poco pertinenti ed ancor meno comprensibili; stessa cosa vediamo nelle donne in menopausa, trattate anch’esse da malate croniche.
Assenti i ricettari SSN negli ambulatori delle Strutture Pubbliche
Il cittadino dovrebbe essere responsabilizzato anche quando si prenota una visita e chiedere che venga consegnato un referto con diagnosi, prognosi e terapia, oltre che avere prescritte le ulteriori indagini direttamente da chi lo sta visitando e lo sta quindi prendendo in carico per la diagnosi e la cura; è il minimo dei suoi diritti quando si sottopone ad un controllo specialistico e deve esigere che tale visita venga effettuata dal titolare dell’ambulatorio ove si è prenotato e non dal tirocinante o dallo specializzando, che non è neanche abilitato ad utilizzare il ricettario regionale (ricettario gelosamente conservato dal Medico Specialista titolare dell’ambulatorio che non è tuttavia mai presente), ricettario che servirebbe per la prescrizione diretta delle ulteriori indagini necessarie a risolvere il quesito diagnostico del medico Curante e che eviterebbe tanti viaggi all’utente. Nulla togliendo alle qualità di questi giovani professionisti, che spesso reggono interi Reparti Ospedalieri o Universitari, tuttavia non hanno la autorizzazione a gestire un ambulatorio pubblico, come non l’avevamo noi ai loro tempi, e dovrebbero essere sempre affiancati dai titolari proprio al fine di essere ben addestrati per essere in grado, un giorno, di gestirli autonomamente. L’attività ambulatoriale è tra le più delicate e difficili per il Medico, nel poco tempo disponibile occorre avere quella lucidità, preparazione ed esperienza necessarie a inquadrare situazioni spesso abbastanza complesse.
Neanche nell’ambito della Medicina Generale son rose e fiori
Una normativa vieta nelle strutture pubbliche la prenotazione di un esame o una visita non accompagnati dalla richiesta del Medico Curante, ma immancabilmente riceviamo richiesta di prescrizioni di esami o visite già prenotati, magari solo perché si accompagna alla visita amici o familiari. Non ci sono circolari che tengano, tutto viene sempre regolarmente misconosciuto. Neanche nell’ambito della Medicina Generale son rose e fiori, i Medici di Famiglia sono sopraffatti da una eccessiva burocrazia, sempre più complessa e indaginosa, e spesso anche i migliori – pur di non subire la revoca da parte del paziente – si accollano il mortificante ruolo di meri trascrittori mentre altri, troppi, trovano anche comodo inviare l’assistito a consulenza: meno sforzi per diagnosticare e curare, meno problemi e soprattutto meno discussioni!
Anche la migliore riforma del mondo non potrà trovare applicazione se sia Medici che Cittadini non ne conoscono o non ne applicano le regole, non fanno valere la propria professionalità gli uni ed i propri diritti gli altri.
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